venerdì 13 marzo 2015

Intervento di Mastoplastica additiva, come scegliere le protesi?



La mastoplastica additiva è tra le operazioni di chirurgia estetica più praticate e più richieste. Per questa ragione informarsi e scegliere le protesi migliori per la propria fisionomia e personalità, è una questione di notevole importanza. Protesi a goccia o rotonde? Quale fa al caso vostro?

Come scegliere le protesi?

Un bel seno è da sempre sinonimo di femminilità. Un seno alto, sodo e pieno, è fonte di ammirazione e di benessere. Sono tante le donne che vogliono rimediare al proprio disagio tramite interventi di mastoplastica additiva, sempre più mirati ed efficaci. Le cause di insoddisfazione sono varie, in quanto possono dipendere sia da fattori prettamente fisici che da disagi di natura psicologica.
Un buon medico, attraverso colloqui preliminari all’intervento, aiuterà la paziente a scegliere la forma migliore e quindi più adatta, e sarà eloquente riguardo alla durata delle protesi e alla possibilità:
-di rottura
-di sostituzione
-di garanzia delle protesi mammaria
Per ogni tipo di problema, di ‘gusto’ e di conformazione, esiste una specifica operazione. E’ confortante sapere che sottomettersi a questi tipi di interventi, non comporterà problemi durante l’allattamento.

Protesi rotonda o a goccia? Qual è la protesi migliore?

Chiariamo subito problematiche e dubbi comuni, nonché false credenze.
1°Le protesi rotonde non hanno sempre un aspetto più ‘artificiale’ rispetto all’anatomico
2° L’aspetto a ‘palla’, non dipende dalla forma delle protesi, ma bensì da:
- Scarsa copertura cutanea, intesa come eccessiva magrezza
- Scelta di protesi troppo grandi e sproporzionate alla propria corporatura
- Posizionamento superficiale delle protesi, ovvero sotto-ghiandolare e non sotto-muscolare
Ad ogni persona, infatti, corrisponde una protesi adatta, e questo verrà deciso dal medico e dalla paziente, dopo un approfondito incontro. In principio esistevano solo protesi mammarie rotonde, poi successivamente sono apparse quelle anatomiche dette anche a goccia per via della loro forma, che trovano il loro punto di massima proiezione verso il basso, distante dal centro.
Perché nascono le protesi anatomiche? La loro nascita ha origine dal bisogno di potere dare un aspetto ottimale, a tutte quelle pazienti in possesso di determinati ‘disagi’ fisici, quali:
- Presenza di ptosi mammaria, che determina un seno piuttosto ‘sceso’
- Mammella ipo-sviluppata, che comporta una vicinanza eccessiva del solco mammaria al capezzolo
- Perdita della forma del seno, in seguito a un possibile allattamento o eccessivo dimagrimento

Quanto durano le protesi? Quali sono i casi di rottura più frequenti?

Occorre fare una distinzione tra la durata delle protesi in silicone, con involucro liscio, della generazione precedente, e quelle in gel di silicone altamente coesivo, degli ultimi anni.
In effetti, nel 1° caso, il tempo di sostituzione delle protesi erano più frequenti, intorno ai 7 e i 15 anni. Questo perché il silicone, nel corso degli anni, poteva trasudare fuori dall’involucro senza necessariamente provocare danni o rotture. Nel 2° caso, per le protesi con gel coesivo, i tempi non sono del tutto stimabili anche se le aziende produttrici dei suddetti impianti, garantiscono un periodo che va dai 10 ai 15 anni, (nel senso che in questo periodo, la paziente può appellarsi alla ditta, per qualsiasi problematica). Si precisa, oltretutto, che le protesi di nuova generazione, non richiedono necessariamente la sostituzione
Grazie alla protesi in gel, i casi di rottura diminuiscono sempre di più e sono sempre più limitati a veri e propri traumi fisici, dovuti a grave impatto o compressione. In base al materiale utilizzato per le protesi, la rottura si determina in diverso modo:
- Le protesi con soluzione salina, messe in circolazione verso gli anni ’70 in seguito alla ‘denuncia del silicone’ ritenuto materiale tossico, hanno uno sgonfiamento immediato e subito visibile
 - Le protesi di silicone tradizionali impiegano del tempo notevole prima di sgonfiarsi
- Le protesi in gel coesivo non saranno soggette a rottura, perché il gel è piuttosto solido

Ed infine… le protesi possono scoppiare in aereo?

Le storie di protesi scoppiate in aereo sono diventate delle vere e proprie leggende metropolitane. Una protesi può essere sottoposta a pressioni considerevoli ed essere ‘maltrattata’ più volte, senza che questa scoppi. In quest’articolo si è già trattato dei motivi di rottura più frequenti, e si è sottolineato come questi possano dipendere da traumi fisici in seguito a bruschi incidenti. Per tranquillizzare il pubblico femminile, si può ulteriormente precisare che:
- La pressione dell’aero si mantiene costante e poco elevata; essa, infatti, arriva ad una pressione pari a quella stimata ai 1500 metri di altezza, ed è sottoposta a sbalzi piuttosto modesti e limitati anche durante le fasi di decollo e di atterraggio
- Le protesi mammarie, arrivano solitamente al chirurgo proprio tramite via aerea, in una stiva non pressurizzata.

Quindi, per concludere

Grazie alle protesi di nuova generazione, la paziente potrà sottoporsi ad un intervento di mastoplastica additiva, con una consapevolezza maggiore del risultato finale. Apprendendo che la migliore scelta è data dalla qualità del materiale e dello staff medico, ora la cliente sa che tutto dipende dalla sua conformazione di origine. Il dubbio, quindi, tra una protesi rotonda e quella a goccia, può essere risolto solo rivolgendosi ad un bravo chirurgo.

venerdì 16 gennaio 2015

Intervento di Rinoplastica: il Post Operatorio

Il periodo post operatorio di un intervento di rinoplastica, è un argomento molto interessante per chi ha intenzione di operarsi.
Le maggiori curiosità e preoccupazioni riguardano i tempi di convalescenza e l’efficienza dei risultati.

I Rischi Della Blefaroplastica: Complicanze e Cicatrizzazione

La blefaroplastica è un semplice intervento di chirurgia estetica sempre più richiesto e diffuso; fortunatamente chi si sottopone a tale operazione non è soggetto a serie complicazioni e la ferita si cicatrizza rapidamente.

Per saperne di più: I rischi della Blefaroplastica

giovedì 16 ottobre 2014

Migliora l’armonia del tuo corpo con la Mastoplastica additiva

La Mastoplastica additiva è la soluzione ideale per chi vuole avere un seno perfetto e una delle tecniche utilizzate per realizzare il sogno di tante donne è quella del Dual –Plan.

Molte donne hanno il complesso del seno piccolo e sognano di poterlo aumentare per renderlo più accattivante ai propri occhi e a quelli degli altri. Oggi, questo sogno può essere realizzato con l’intervento di mastoplastica additiva.

La mastoplastica additiva è un intervento di chirurgia estetica usato per l’aumento del seno. L’ingrandimento del seno viene effettuato con delle protesi mammarie in silicone, scelte in relazione alle dimensioni del torace e alla base della mammella della paziente.

Chiunque, prima di sottoporsi a un intervento chirurgico, deve fare degli esami di rito; la stessa cosa vale per chi si sottopone ad un intervento di mastoplastica additiva.

I chirurghi consigliano di fare un’ecografia alle pazienti più giovani, mentre per alle donne over 40 anni , consigliano una mammografia e talvolta una RMN. Entrambi devono fare gli esami del sangue e l’elettrocardiogramma. Dopo aver verificato lo stato di salute generale della paziente, si può procedere con l’intervento.

Le tecniche per l’inserimento delle protesi mammarie sono varie ma, quella maggiormente utilizzata è la Dual Plane o Multiplane adatta prettamente a pazienti magre e con tessuti molto sottili.

Questa tecnica consiste nel posizionare le protesi sotto il pettorale nella parte superiore e sotto la ghiandola mammaria nella zona inferiore. E’ possibile personalizzare l'intervento in base alle esigenze della paziente variando il grado di copertura del muscolo pettorale sulla protesi. La scelta della via d’accesso ( ascellare, peri areola, al solco mammario) viene concordata con la paziente al momento della prima visita. E’ un intervento che può essere eseguito in anestesia locale con sedazione profonda o in anestesia generale. Un bendaggio o un reggiseno conformante conclude l’intervento di mastoplastica additiva.

Nei giorni successivi all’intervento, la paziente, potrebbe avvertire un temporaneo indolenzimento della regione mammaria e degli arti superiori e si potrebbe verificare un leggero gonfiore ed ecchimosi che scompariranno nel giro di una settimana.

L’intervento di mastoplastica additiva riporta i volumi, la forma e le proporzioni dei seni in armonia con il resto del corpo e il seno appare del tutto naturale sia alla vista che al tatto.

martedì 7 ottobre 2014

Come rimediare al cedimento della pelle delle gambe

La concentrazione di grasso sulle ginocchia è una caratteristica prevalentemente femminile. La zona in questione, però, gode di un'ottima elasticità, ciò permette al chirurgo plastico di intervenire con relativa libertà.

Il problema può essere risolto attraverso due procedure: la liposuzione e il lifting. Per quanto riguarda il lifting, la procedura, poco invasiva e effettuabile in day hospital (6 ore di degenza), prevede anestesia locale se l'intervento riguarda zone circoscritte, mentre se è più esteso si ricorre alla totale.

La durate dell'intervento è di circa 30-40 minuti circa, nei quali il chirurgo plastico procede con due piccole incisioni nella piega posteriore del ginocchio attraverso cui inserirà le cannule per l'aspirazione dell'adipe in eccesso. Dopo aver modellato la zona e aver suturato la ferita, viene praticato un bendaggio elastico da mantenere per qualche giorno.

Dott. Alberto Capone, chirurgo plastico estetico che opera a Milano, Firenze, Napoli

giovedì 11 settembre 2014

La Mastopessi: lifting del seno rilassato

Come rimodellare e riposizionare un seno svuotato dai cambiamenti dovuti alla gravidanza, a una dieta o semplicemente ai segni del tempo e riportarlo alla sua originale giovinezza.

Una tecnica relativamente nuova è quella del lifting al seno, o mastopessi, indicata nei casi in cui la dieta ha “svuotato” il seno , oppure in seguito a una gravidanza, o invecchiamento precoce. L’intervento consiste in un “riposizionamento” del seno e offre risultati soddisfacenti. La premessa essenziale perché un intervento di lifting al seno sia indicato è che il complesso areola-capezzolo sia sceso al disotto del solco che delimita inferiormente la mammella.

Questo intervento consiste in una modifica solo della forma della mammella, innalzando il capezzolo e riducendo la pelle in eccesso per ridare compattezza. In alcuni casi, però, potrebbe essere indicato associare anche una mastoplastica in modo da correggere simultaneamente volume e forma. È, però, necessario chiarire che la mastopessi ha una conseguenza da non sottovalutare: le cicatrici sono molto più evidenti rispetto all’intervento di mastoplastica additiva; se per alcune tali cicatrici non costituiscono un problema, per altre potrebbero risultare psicologicamente poco accettabili.

Per Approfondimenti sul tema è possibile consultare il sito del dott. Alberto Capone, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva che opera tra Milano e Salerno.

venerdì 15 novembre 2013

Nuova veste grafica per il sito del dott. Pierluigi Amata

Il 17/10/2013 viene completato e pubblicato all’indirizzo www.amata.it, il sito istituzionale del Centro Medico Chirurgico del Dott Pier Luigi Amata.

Il lavoro commissionato ad una nota Web Agency Napoletana si presenta con un’interfaccia graficamente dai tratti puliti e di facile uso. Il progetto web presenta, oltre alle immancabili aree dedicate alla presentazione della struttura ed al curriculum del Dott. Amata, testi interessanti circa gli Interventi di Chirurgia Plastica ed Estetica effettuati quali: Blefaroplastica, Lifting Facciale, Rinoplastica, Mentoplastica, Otoplastica, Mastoplastica Additiva e Riduttiva, Liposcultura e Addominoplastica.

Presenti le, utilissime e di facile fruizione, immagini pre e post operatorie effettuate negli anni dal centro del Dottor Amata. In fine completano il sito web una ricca rassegna stampa contenente i collegamenti ai numerosi interventi televisivi, agli articoli giornalistici dedicatigli nel corso degli anni, ed un’ area dedicata ai contatti informativi ed alle sedi di Roma e San Benedetto del Tronto.

Lo studio di chirurgia estetica del dott. Pier Luigi Amata ha iniziato la sua attività nel gennaio 1992 da allora sono stati trattati oltre 4000 casi. Gli interventi vengono eseguiti secondo i massimi standard di affidabilità sia sotto il profilo chirurgico che anestesiologico. Tra le migliaia di casi lo studio ha trattato patologie severe o dismorfie estetiche complesse, sia per quanto riguarda la chirurgia plastica ricostruttiva che estetica. Tra i pazienti che si sono affidati alla competenza e soprattutto all'onestà intellettuale di questo servizio, molti occupano i punti apicali della vita sociale, culturale e politica italiana, pertanto lo studio è in grado di confortare esigenze di privacy relativi alla prima visita e agli eventuali controlli successivi, e di tipo organizzativo e logistico con eventuali prenotazioni alberghiere, trasporto in e dalla clinica per i non residenti.